La meditazione di questo Venerdì Santo al mattino parte dalla considerazione che questo giorno santissimo è fatto perché noi siamo capaci di volgere lo sguardo al Crocefisso. Il Signore ci chiede questo sguardo perché vuole che noi gli diventiamo conformi nella morte.
Per capire questa domanda di Cristo dobbiamo capire ch el croce non fu per Lui un incidente di percorso o la conseguenza di una vita da rivoluzionario (questo fu il pensiero di Caifa e di Pilato!); la croce è invece l’inizio della vera rivoluzione; la croce fu quella sovversione radicale che Gesù volle operare nel mondo. Solo sulla croce nascono le cose radicalmente nuove. La croce è l’espressione pratica, concreta del nuovo mondo, della nuova vita che aveva predicato con la parola e con la vita: dare se stesso, tutto, al Padre e agli uomini suoi fratelli.
Divenirgli conformi nella morte significa essere testimoni che le “cose vecchie” passano solo attraverso la croce.
Non ci sono uscite d’emergenza! La via di Gesù è questa! È la via che passa per la rinunzia, per la crocifissione dell’uomo vecchio. Siamo disposti a perdere qualcosa?
La croce è via di mutamento; segnandosi con il segno della croce i nostri fratelli di rito siriaco usano dire in cuor loro qualcosa di bellissimo:
- Nel nome del Padre che mi ha pensato nella sua mente e creato.
- Nel nome del Figlio che ha fatto sua la mia umanità.
- Nel nome dello Spirito Santo che muta il sinistro in destro.
Capite? La croce, opera della Trinità, capovolge l’uomo vecchio e le sue logiche che fanno putrido e vecchio il mondo.
Sono disposto a crocifiggere l’uomo vecchio? Nella liturgia di questa sera lasciamoci svelare la croce e perdiamoci in essa … da lì può partire l’uomo nuovo.
Si può ascoltare la meditazione completa qui.