La meditazione di questa mattina del Sabato Santo deve aiutarci a capire che questo giorno non è un giorno “vuoto”, in cui – come pure qualcuno ha detto – “non accade nulla”! Tutt’altro!
Sì, sopra sulla superficie della terra non accade nulla … nel primo Sabato Santo lì a Gerusalemme il sepolcro del Nazareno era chiuso, tutti erano nelle case in quel sabato, un sabato solenne perché era il 15 di Nisan, giorno di Pesach per il popolo ebraico … sopra, sulla terra tutto è silenzio … ma sotto che accade?
Certo usiamo un linguaggio “mitico” per dire l’indicibile … sotto terra accade che Cristo Gesù, che ha amato l’umanità fino all’estremo incontra, morto tra i morti, tutta l’umanità … tutti, tutti … verso il piccolo spazio del sepolcro di Gerusalemme convergono moltitudini immense che hanno intravisto, atteso, sperato … cosa? Una luce, una voce … e questa è l’ora! Il sepolcro nuovo nel giardino di Giuseppe d’Arimatea diventa la meta verso cui tutta l’umanità converge … è “ombelico del mondo”, è ventre in cui tornare per essere partoriti di nuovo, è il grembo da cui tornare alla luce.
Nell’apparente, esterno silenzio c’è tutto un movimento “sotterraneo” … Cristo visita i sotterranei; anche i nostri sotterranei; visita i nostri fallimenti, i nostri bui, le tenebre che ci abitano … Lui scende per risanare tutto … sana le mie radici … si è fatto morto con i morti per visitare tutte le morti. In quel sabato santo ha visitato anche noi perché anche noi moriremo … da quella vista nei sotterranei della storia esplode l’ alleluia pasquale, il primo, quello della sua Resurrezione che canteremo stanotte e finalmente l’ultimo che canteremo al suo ritorno alla fine della storia.
Si può ascoltare l’intera meditazione qui