Proposte Omiletiche per l’anno A
Dall’Avvio alla lettura (Orazio Pepe):
Personalmente, nelle omelie di P. Fabrizio, ho colto tre prospettive. La prima è il contesto monastico in cui vive l’Autore. Per un monaco, più di ogni altro cristiano, il pane della Parola di Dio, è pane quotidiano. È risaputo che la Regola di S. Benedetto è impregnata di Sacra Scrittura, i rimandi alla sapienza d’Israele e alla luce esigente del Vangelo, anche quando non sono diretti, sono evidenti e si colgono agevolmente in quel testo di vita, per cui il monaco è un uomo “immerso” nella Parola, oserei dire che essa è il suo habitat naturale, non solo quando prega, ma anche quando lavora o studia. Ogni giorno il monaco ha un contatto diretto con la Bibbia e più che “mangiare” la Parola, la “gusta”, l’“assapora” e da ciò scaturisce quella capacità sapienziale di annunciare la Parola stessa. Tale dimensione sapienziale ci viene offerta da P. Fabrizio in questi testi come frutto della vita monastica personale e comunitaria...